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BEATO ANGELICO & BEATO ANGELICO A FIRENZE
Sabato 27 Dic 2025
FULL IMMERSION SUL BEATO ANGELICO
Firenze e il Beato Angelico: la luce del Rinascimento
C’è un paradosso, dolce e luminoso, nella figura del Beato Angelico. John Ruskin lo definì “un santo ispirato, non un artista propriamente detto”, quasi a volerlo sottrarre alla sfera terrena della pittura per consegnarlo a quella del miracolo. Ma proprio in questa contraddizione — tra fede e forma, contemplazione e colore — risiede la grandezza di fra’ Giovanni da Fiesole, pittore che seppe unire la precisione del reale alla trasparenza del divino.
Oggi Firenze gli rende omaggio con una straordinaria mostra curata da Carl Brandon Strehlke, Stefano Casciu e Angelo Tartuferi, che si articola tra Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco, i due luoghi simbolo della sua duplice identità: quella religiosa, nutrita dal silenzio del convento domenicano, e quella laica e umanistica, alimentata dalle committenze medicee e mercantili del primo Rinascimento.
Il nostro viaggio si propone di ripercorrere i passi del Beato Angelico nella Firenze del Quattrocento, immergendoci nella città che lo vide operare, nel cuore stesso di quella rivoluzione dello sguardo che fece nascere la modernità artistica.
Mattina – Il convento e il quartiere mediceo
Il percorso inizia al Museo di San Marco, dove l’Angelico visse e dipinse le sue opere più intime e spirituali. Tra le celle dei frati e nella maestosa Crocifissione della Sala del Capitolo, si percepisce ancora quel senso di “trasfigurazione” che affascinò Domenico Tumiati e che rende l’Angelico un artista sospeso tra cielo e terra.
La passeggiata prosegue nel quartiere mediceo, con soste esterne a Palazzo Medici-Riccardi e alla Basilica di San Lorenzo, simboli della potenza e del gusto dei mecenati che, come Palla Strozzi o Cosimo il Vecchio, furono protagonisti della nuova Firenze umanistica.
Pomeriggio – La mostra e la Firenze del colore
Nel pomeriggio, la visita continua a Palazzo Strozzi, dove le sale accolgono i capolavori dell’Angelico provenienti da musei di tutto il mondo. È qui che si svela la sua “contraddizione fatta di luce e colore”: un pittore rigoroso e mistico insieme, capace di anticipare la libertà astratta della pittura moderna.
Il viaggio si conclude nella Chiesa di Santa Trinita, dove contempleremo gli affreschi di Lorenzo Monaco, maestro dell’Angelico, e di Domenico Ghirlandaio, che rappresenta la generazione successiva del Rinascimento. Un dialogo ideale tra passato e futuro, tra devozione e bellezza.
Un viaggio tra arte, fede e meraviglia
Questo itinerario è un invito a comprendere come, nella Firenze del Quattrocento, la luce non fosse solo pittorica ma spirituale, e come la mano del Beato Angelico abbia saputo trasformare la visione in preghiera, la pittura in rivelazione.
Visitare Firenze in occasione di questa mostra significa penetrare il mistero di un artista che, ancora oggi, sfugge alle definizioni ma continua a parlarci con la forza silenziosa dei suoi colori. (segue approfindimento alla fine del programma)
PROGRAMMA
Ore 5:45 partenza dal piazzale antistante l'agenzia (Rimini - Piazzale Caduti di Cefalonia).
Ore 9:00 – Incontro con la guida in Piazza San Marco e inizio della visita guidata al Museo di San Marco, uno dei luoghi più intimamente legati alla figura del Beato Angelico. Ammireremo gli affreschi realizzati per i frati domenicani, tra cui la celebre Annunciazione.
Al termine, passeggiata nel quartiere mediceo, cuore del Rinascimento fiorentino, con soste esterne a Palazzo Medici-Riccardi, prima grande residenza della famiglia Medici progettata da Michelozzo, e alla Basilica di San Lorenzo, importante centro artistico che vide all’opera Brunelleschi e Donatello.
Ore 12:00 – Tempo libero per il pranzo e visita autonoma della città.
Ore 14:15 – Ritrovo a Palazzo Strozzi per la visita alla mostra dedicata al Beato Angelico, occasione unica per ammirare capolavori provenienti da musei italiani e internazionali e ripercorrere l’evoluzione spirituale e artistica del “pittore dell’angelica luce”.
La giornata si conclude con la visita alla Chiesa di Santa Trinita, dove ammireremo gli affreschi di Lorenzo Monaco, maestro del Beato Angelico, e di Domenico Ghirlandaio, esponente della generazione successiva, che chiudono idealmente il percorso tra Gotico e Rinascimento nella pittura fiorentina.
Ore 18:00 partenza per rientro a Rimini
Ore 21:00 arrivo previsto al piazzale antistante l'agenzia (cena in autogrill)
Chiediamo agli interessati di comunicarci il prima possibile le adesioni per poter confermare il viaggio e usufruire dello sconto.
Sarà richiesto il versamento della caparra - del saldo solo alla conferma del viaggio,
ma vi preghiamo di informarci tempestivamente se dovessero sopraggiungere impedimenti alla partenza!
Chi visita la grande mostra che quest’anno Firenze dedica al pittore mugellano, nato Guido di Pietro, poi divenuto frate col nome di Giovanni da Fiesole, e poi passato alla storia dell’arte col nome con cui oggi è noto a tutti (fin da pochi anni dopo la sua scomparsa: era stato fra’ Domenico di Giovanni da Corella, nel suo poema Theotocon scritto verso il 1464, ad appellarlo per la prima volta Angelicus Pictor), non dovrebbe far l’errore di trascurare la sezione allestita al Museo di San Marco, benché il grosso dell’esposizione curata da Carl Brandon Strehlke, con Stefano Casciu e Angelo Tartuferi, si concentri nelle otto sale di Palazzo Strozzi. Interessante rilevare come questo sdoppiamento rifletta, in certo modo, le due anime della committenza che ha sempre sostenuto il lavoro del Beato Angelico: quella religiosa da una parte e quella laica dall’altra, segnatamente la committenza di Palla Strozzi che, si vedrà visitando la mostra, avrebbe contribuito non poco alla fama e al successo di fra’ Giovanni. Non si dovrebbe fare, si diceva, l’errore di saltare la sezione al Museo di San Marco, e se possibile si dovrebbe cominciare da qui, e non da Palazzo Strozzi, il proprio percorso. Intanto, perché è qui ch’è allestito il primo capitolo della mostra, che coincide anche col più interessante e il più denso di novità dell’intera rassegna. E poi, perché per arrivare alla Sala del Beato Angelico, appositamente riallestita per accogliere la prima parte di mostra, il visitatore deve passare davanti alla Sala del Capitolo, e non potrà far a meno d’entrarvi e d’osservare l’imponente Crocifissione, il più grande, ambizioso affresco che l’Angelico abbia lasciato nel convento in cui lavorò tra il 1438 e la fine del 1442. Prima d’entrare in mostra, s’avrà modo di cogliere un’altra delle contraddizioni del Beato Angelico: se n’era già accorto un interprete dimenticato della sua pittura, Domenico Tumiati, autore nel 1934 d’una ricognizione densa di poesia ma capace anche di luccicanti aperture sulla sua pittura. Nel parlare della Crocifissione, Tumiati non poteva far a meno di notare che “tutti i volti son tratti dal vero, le pieghe son riprodotte con ogni esattezza, il chiaro e lo scuro si adoprano a formare il rilievo; ma tutto vive in un mondo superiore, come trasfigurato”. Ecco, dunque, quel benevolo senso di straniamento che si prova a guardare quasi tutte le cose dell’Angelico, forte quando ci si trova dentro la Sala del Capitolo, a vedere quei volti così esatti che paiono ritratti, e che però fluttuano su di un cielo che peraltro oggi è solo l’ombra di quel che doveva essere in antico, quando ancora l’azzurrite originale non era caduta. E pervasivo quando si vede gran parte della produzione del Beato Angelico tutta radunata in un unico luogo.
- Ingresso Museo San MArco 8€ (da versare sul pullman)
- Tutto quanto non indicato nella quota comprende
Informazioni utili
- Posto garantito in seconda fila sul pullman - 10€
- Posto garantito dalla 2a alla 5a fila sul pullman - 5€
- Ultima fila sconto di 5€
