Questo sito utilizza i cookie

Su questo sito utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza di navigazione possibile. Per cosa li usiamo?
Per permetterti di utilizzare alcune funzionalità del sito, per raccogliere dati statistici anonimi e per fini di marketing. La scelta rimane tua.

Cookie Policy
Rifiuta Cookie
Preferenze Cookie
Necessari

I cookie necessari contribuiscono a rendere fruibile il sito abilitando le funzioni di base come la navigazione della pagina, l'accesso alle aree protette e a raccogliere dati sul percorso di navigazione.
Il sito non può funzionare correttamente senza questi cookie e non richiedono il tuo consenso.

Vedi la lista completa
Statistici

I cookie statistici aiutano i proprietari del sito web a capire come i visitatori interagiscono, raccogliendo e trasmettendo informazioni in forma anonima.

Vedi la lista completa
Marketing

I cookie per il marketing vengono utilizzati per monitorare i visitatori nei siti web. L'intento è quello di visualizzare annunci pertinenti e coinvolgenti per il singolo utente e quindi quelli di maggior valore per gli editori e gli inserzionisti terzi.

Vedi la lista completa
Ciak si Gira - Agenzia Viaggi di Rimini


Per stampare correttamente questa proposta utilizzare
il bottone rosso SCARICA IL PROGRAMMA presente nella pagina.

ASOLO E TREVISO: DA ELEONORA DUSE AL VAN GOGH

dal 7 al 8 Mar 2026

In Programma SPECIALE DONNE


Marco Goldin torna nella sua Treviso con una mostra di autentici capolavori. Sessanta quadri dal prestigio altissimo, se si pensa che nelle sale di Santa Caterina giungeranno opere per un valore totale di un miliardo di euro.

Un’esposizione che nasce geograficamente da lontano – propone i capolavori del XIX e XX secolo del Toledo Museum of Art, in Ohio – e ancora più nell’anima di Goldin, che, studente a Venezia a Ca’ Foscari, scopre I racconti dell’Ohio di Sherwood Anderson e rimane affascinato dal paesaggio e dai personaggi, parimenti protagonisti.

Nasce anche da una occasione più vicina: il Museo statunitense sarà oggetto di un importante ammodernamento e ampliamento e un nucleo delle sue opere più belle farà il giro del mondo. Toccando soprattutto il Continente australe e unicamente Treviso in Europa. Dati i rapporti di lunga data di Goldin con il Museo americano, a Treviso giungerà un’edizione assolutamente speciale della mostra. Il curatore ha infatti ottenuto una integrazione del corpus destinato a girare il mondo, puntando a un nucleo aggiuntivo di opere di qualità assoluta che escono per la prima volta dal Museo e che, dopo questa occasione, non si potranno ammirare se non recandosi in Ohio. Il Toledo Museum of Art è infatti per tradizione una istituzione gelosissima dei suoi innumerevoli capolavori e rarissimamente ne presta anche uno soltanto.

Per scelta del critico, il percorso della mostra andrà a ritroso nella storia dell’arte, partendo dall’astrazione americana del secondo Novecento, da Richard Diebenkorn a Morris Louis, da Ad Reinhardt a Helen Frankenthaler, per transitare poi ad alcune esperienze capitali dell’astrazione invece europea, da Ben Nicholson e Josef Albers fino a Piet Mondrian e Paul Klee, per approfondire quindi il passaggio dal ‘900 all’’800 e di seguito i tre grandi temi: la natura morta, le figure e i ritratti, i paesaggi.

Nel primo caso, compariranno due tra i maggiori artisti che nel XX secolo si sono dedicati alla natura morta, come Giorgio Morandi e Georges Braque, mentre Henri Fantin-Latour e Camille Pissarro, nel pieno tempo della formazione del gruppo impressionista, diranno, e specialmente il primo, della raffinatezza cui questo tema conduceva i migliori tra i pittori.
Molto ampia, la sezione dedicata ai ritratti, alle figure e alle figure ambientate che propone un’emozionante sequenza di opere, a partire da Matisse, Bonnard e Vuillard, per giungere a De Chirico e Modigliani e a uno splendido Picasso cubista del 1909.

Poi la relazione, sul tema delle figure all’aria aperta, tra gli impressionisti d’oltreoceano e gli impressionisti francesi, con opere di William Merritt Chase, Berthe Morisot, Camille Pissarro per approdare a Courbet e Millet. I capi d’opera di Pierre-Auguste Renoir, Edouard Manet e Edgar Degas danno valore spettacolare e assoluto a questa sezione.

Anche la parte dedicata al paesaggio, quella che chiuderà la mostra, ha i caratteri dell’eccezionalità. Dapprincipio con le visioni che alcuni pittori, in modo assai diverso l’uno dall’altro, dedicano a Venezia (Signac) o a Parigi (Delaunay e Léger) per godere poi di una sequenza strepitosa di paesaggi impressionisti e post-impressionisti. Tra essi una delle più belle, e ultime, versioni delle Ninfee di Monet, accanto a capolavori di Gauguin, Cezanne, Caillebotte, Renoir, Sisley. Infine, su una parete isolata, quel Campo di grano con falciatore a Auvers con cui Van Gogh dà l’addio alla vita.
Un quadro che nella sua assolutezza, nel suo essere grondante di colore e umanità, splendidamente rappresenta la qualità altissima delle opere custodite nel Toledo Museum of Art.

"Quando, nella primavera del 2024, mi è stata segnalata la possibilità di poter proporre in Italia una straordinaria selezione dei capolavori dell’Ottocento e del Novecento del Toledo Museum of Art, è stato un tuffo all’indietro di un quarto di secolo, ho desiderato che questa mostra si potesse fare a Treviso, perché dentro di me Toledo e Treviso, per tutto quello che ho detto, erano una cosa sola.

La tappa trevigiana, unica non solo in Italia ma in Europa, fa parte di un tour mondiale che si svolgerà soprattutto nel continente australe, al tempo di alcuni, importanti lavori di adeguamento del museo americano. Il problema, come sempre per me, è che non ho mai amato le cosiddette mostre pacchetto che girano da una città all’altra, in tal modo preconfezionate. Devo quindi dire grazie al museo di Toledo che ha accolto una reimpostazione da parte mia del progetto espositivo, e del titolo, che avrà quindi un unicum mondiale proprio a Treviso.

In presenza di una simile scelta di opere – che ho potuto incrementare con l’aggiunta di alcuni quadri straordinari, da Courbet a Fantin-Latour, da Sisley a Hopper – ho sentito il fascino di poter proporre al pubblico una vera e propria lezione di storia dell’arte, attraverso il modo del racconto. E non dagli schermi di uno smartphone, da cui nulla oggi sembra poter prescindere, e invece con la strabiliante ricchezza delle opere in carne e ossa. Nella loro pelle di pittura meravigliosa e profumata, a evocare tutti gli spazi della vita. Per tornare a guardare il vero, per tornare a vivere attraverso la bellezza della pittura, perché senza emozione non siamo niente.

E ancora, non secondo la canonica progressione cronologica – dunque in questo caso dalla generazione che in Francia precede gli impressionisti, da Millet fino a Courbet, quindi l’impressionismo, poi il post-impressionismo, i movimenti d’avanguardia nel nuovo secolo e su su fino agli esiti dell’astrazione sia in Europa sia in America. Invece percorrendo il cammino a ritroso, cosa che ho trovato più contemporanea, per assecondare il desiderio che avevo di partire da alcuni grandissimi della pittura astratta americana come per esempio Ad Reinhardt, Morris Louis, Helen Frankenthaler, l’immenso Richard Diebenkorn. E da lì discendere nel tempo e nello spazio della pittura, per trovare ogni aggancio, incontrare ogni svolta di strada, ogni passaggio che aveva fatto nascere i pittori di poi dai pittori di prima."
Marco Goldin - Linea d'ombra.

PROGRAMMA IN FASE DI DEFINIZIONE

Informazioni utili

 

Scopri il significato delle etichette
Scopri il significato delle etichette