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MOLISE E FESTA DI SAN PARDO A LARINO
dal 26 al 28 Mag 2023
ALLA RICERCA DELLE PROVE CHE IL MOLISE NON ESISTE!
Questo viaggio è consigliato a tutti coloro che amano la storia, le tradizioni, la natura e l'enogastronomia!
Anche quest'anno a Larino avrà luogo la Festa di San Pardo considerata una delle più belle feste patronali che si celebrano in Italia. Le origini di questa festa sono datate nell'anno 842 quando alcuni abitanti sopravvissuti all'invasione dei Saraceni, trovarono il sepolcro che racchiudeva il corpo del Santo, considerandolo come un ritrovamento divino, i larinesi elessero il Santo come loro protettore, caricarono le sue spoglie su un carro rivestito di fiori e lo portarono in città, seguiti da una trionfante processione. L'allestimento dei carri (oggi se ne contano circa 130) è un'operazione che richiede tempo e impegno. I carri sono trainati da pecore, vitelli, mucche e buoi, artisticamente addobbati e ricoperti di fiori di carta crespa lavorati a mano dagli abitanti del paese. Il Carro rappresenta il simbolo della famiglia tramandato da generazione in generazione, in segno di continuità e della tradizione. Ciascun carro è contraddistinto da un numero progressivo, attribuitogli a seconda della data di fondazione; i numeri più bassi corrispondono a quelli più antichi, quelli più alti sono di origine recente.
Sepino, nascosto nello splendido scenario del gruppo montano del Matese è uno dei 4 borghi molisani più belli d’Italia!
Posto sul classico colle difensivo a oltre 700 metri d’altezza è una fusione completa di storia, arte e natura, che qui si amalgamano perfettamente.
La città fu fondata dai Sanniti della tribù dei Pentri, giunti dalla Sabina in seguito alla pratica del Ver Sacrum (la primavera sacra).
Il suo centro storico è ancora strutturato secondo l’originaria cinta muraria anche se oggi è in gran parte inglobata nelle abitazioni ed è caratterizzato dalla presenza di alcune porte di accesso poste nelle vicinanze di edifici religiosi. La chiesa di Santa Cristina, posta in una piazza bella ed elegante è il monumento più prezioso della Sepino sopravvissuta al terremoto del 1805. Nel centro storico è possibile ammirare anche delle bellissime fontane come la fontana della Canala del cinquecento e quella del Mascherone posta all'ingresso della città, dove è stato ricollocato un mascherone del secondo secolo d.c..
Sepino però è conosciuta principalmente per il suo sito archeologico, l’area di Altilia Sepino in cui si possono ancora vedere i resti della cittadina sannita e che comprendono il villaggio fortificato sannita Terravecchia/Saipins e la città romana Saepinum-Altilia.
Altilia, la “città romana dissepolta”, fu costruita all’incrocio di due tratturi provenienti dall’Abruzzo (Pescasseroli-Candela) e dai monti del Matese, nata come luogo di sosta per i pastori e le greggi transumanti, divenne presto uno scenario imponente di scambi commerciali. Perfettamente visibile è l’originario impianto urbanistico romano, e ben conservati il teatro, gli antichi mausolei, e le quattro porte, oggi restaurate, che prendono nome dai luoghi da cui partono le strade che lì giungono. La continuità di vita che ha caratterizzato questo sito fino a qualche secolo fa viene evidenziato molto chiaramente dall’agglomerato di case rurali sorte dal XVII secolo sui resti della città romana.
Campobasso, una città poco conosciuta a livello turistico ma che riesce a sorprendere con i suoi monumenti, le architetture, i murales e la bellezza del paesaggio che la circonda. Questo capoluogo, centro geografico e politico del Molise, è disteso ai piedi dei cosiddetti “Monti”. Su questo sperone di roccia sono racchiuse la storia più remota della città e le più antiche testimonianze architettoniche, a cominciare dai resti di una fortificazione sannitica, cui seguirono quelle più ampie durante l'epoca normanna, quando Campus Bassus divenne capitale di contea.
Dalla sommità del colle, su cui campeggiano il castello Monforte (1130) e la bella chiesetta di S. Maria del Monte insieme ad altri luoghi di culto, si diramano stretti vicoli che scendono e portano agli eleganti palazzi, al teatro e alla bella Cattedrale.
Il fulcro del capoluogo è però la cosiddetta “città murattiana”, edificata agli inizi dell'Ottocento, con ampi viali, piazze e gli orti botanici che le valsero l'appellativo di città-giardino. Qui si raccoglie la gran parte degli edifici pubblici, delle attività commerciali e, ogni sera, vi si svolge il rito dello “struscio”.
Di notevole interesse storico-religioso-popolare è la sfilata dei Misteri che ha luogo a Corpus Domini. Nell’occasione nelle strade cittadine sfilano gli ingegni 700eschi di Paolo Saverio Di Zinno che, come veri e propri quadri viventi, popolano per una mattina le strade della città di una teoria di santi, angeli e diavoli che sembrano librarsi nell’aria.
Oratino, si trova ad un'altitudine di 800 m nella valle del Biferno a pochi chilometri da Campobasso. Si tratta di un borgo di origine medievale e nel suo centro storico è possibile ancora ammirare le resistenti case in pietra che si sviluppano intorno alla Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo e al Palazzo Giordano, principale testimonianza del periodo medievale del borgo. Dai suoi punti panoramici si ammira una splendida vista di tutti i dintorni e anche per questo è annoverato tra i borghi più belli d'Italia
Civitacampomarano
E’ un tipico paese medievale con stradine, vicoli e scalinate dominato dal possente Castello angioino (tra i più belli della regione) e circondato da un territorio segnato da diffusi calanchi e gole dalle pareti a strapiombo.
PROGRAMMA
1° Giorno
Venerdì - Larino - Campobasso
6:00 partenza dal piazzale antistante l’agenzia (Rimini - Piazzale Caduti di Cefalonia).
11:00 arrivo previsto a Larino
tempo libero per assistere alla Sfilata dei Carri della festa del Pardo e pranzo
15:00 incontro con la guida e visita di Larino ricco municipio romano le cui vestigia sono ancora visibili nella città moderna (anfiteatro, foro, domus ed edifici vari). Nei vicoli del centro storico medievale spiccano la cattedrale di Santa Maria Assunta e San Pardo con lo splendido portale trecentesco, la chiesa di San Francesco ed il Palazzo Ducale.
18:00 partenza per Campobasso
19:00 arrivo previsto in hotel
accoglienza e sistemazione in camera
cena e pernottamento
2° Giorno
Sabato - Sepino Altilia - Oratino - Campobasso
colazione
8:30 incontro con la guida e partenza da Campobasso
9:00 arrivo previsto ad Altilia e visita dell’area archeologica dell’antica città romana di Saepinum. Città romana di origine sannitica costruita all’incrocio di due tratturi provenienti dall’Abruzzo (Pescasseroli-Candela) e dai monti del Matese, nata come luogo di sosta per i pastori e le greggi transumanti; dove si avviarono scambi e commerci. La continuità di vita che ha caratterizzato questo sito, frequentato fin dall’antichità, si evidenzia molto chiaramente nell’agglomerato di case rurali sorte dal XVII secolo sui resti della città romana.
11:00 trasferimento a Oratino e visita guidata di questo splendido borgo
13:00 tempo libero per il pranzo
15:30 visita guidata di Campobasso: principali monumenti, museo dei misteri e murales.
cena e pernottamento
3° Giorno
Domenica - Civitacampomarano - Rimini
Colazione e rilascio delle Camere
9:30 Incontro con la guida e visita di Civitacampomarano
13:00 pranzo in ristorante tipico
16:00 partenza per rientro a Rimini
22:00 arrivo previsto al piazzale antistante l'agenzia (cena in autogrill)
NB. Il viaggio verrà confermato con un numero di almeno 20 partecipanti entro il 5-4
Chiediamo agli interessati di comunicarci il prima possibile le adesioni per poter confermare il viaggio e usufruire dello sconto!
Sarà richiesto il versamento della caparra/saldo solo alla conferma del viaggio
Quella molisana è una cucina molto varia e seppure è una delle regioni italiane più piccole, al Molise gli sono stati riconosciuti dal ministero 159 prodotti agroalimentari tradizionali.
Tra i prodotti più importanti vi sono le varietà di olio extravergine dal sapore soave consumato anche crudo su insalate e crostini.
L'eccellente fattura del prodotto ha fatto guadagnare all'olio molisano, nel 2003, il riconoscimento DOP.
Conosciuto fin dall'antichità l'olio di Venafro (IS), detto "Aurina" per il suo caratteristico colore, citato da Licinio, Orazio, Plinio e altri poeti dell'epoca romana. Le olive autoctone più importanti sono l'Aurina (o Licinia) di Venafro (IS), la Gentile di Larino (CB) e l'oliva nera di Colletorto (CB), utili per la produzione dell'olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta “Molise” e devono essere utilizzate congiuntamente o disgiuntamente, per almeno l'80%. Sempre a proposito dell'olio d'oliva, molti paesi fanno parte dell'associazione "Città dell'olio", con sede a Larino (CB).
Il pane molisano conserva la sua antica manifattura produttiva e viene prodotto ancora in alcuni panifici con le patate (che, in molisano si chiamano tapane o patane) e la sofficità che lo contraddistinguono. Famoso è il pane di Venafro (IS), così come la sua produzione di taralli all'olio di oliva.
Abbastanza rinomata nella regione e non solo è la Patata lunga di San Biase, originaria del comune dell’entroterra molisano, e prodotta in tutta l’area trignina, a pasta gialla e buccia scura, più piccola e schiacciata rispetto alle altre varietà, ottima per le preparazioni al forno o “sotto la coppa”.
Notevole è il settore produttivo della pasta. Questo vede come punta il pastificio La Molisana di Campobasso attivo dal 1912, rilanciato nel 2011 dopo un periodo di crisi, ma da citare sono il Colavita, sempre del capoluogo, e un certo numero di piccoli pastifici artigianali. Un tipo di pasta fresca tipica sono i cavatelli (in molisano, cavatiélle/cavàte) che rappresenta ancora il “piatto della domenica” per eccellenza. Ancora oggi, dopo secoli, non è vera festa se a tavola mancano i cavatelli con il ragù di maiale, un sostanzioso sugo a base di costolette, salsicce e polpa di pomodoro. Ottenuti da tre semplici ingredienti, farina di semola di grano duro, acqua tiepida e un pizzico di sale, sono considerati, al pari delle lagane, uno dei più antichi formati di pasta.
Oltre che con il ragù vengono conditi anche con gli “spigatelli” (broccoli nel dialetto molisano) e il peperoncino, e con il sugo “vedovo” – ovvero privo della carne – di Montenero di Bisaccia, un intingolo povero fatto con olio, un battuto di lardo e prezzemolo, pomodoro fresco e basilico e indicato nei giorni di magro.
Altrettanto conosciuti sono i fusilli, preparati con lo stesso impasto, ma realizzati con un "fuso" da cui il nome. Dall'impasto vengono staccati dei dadini di pasta, avvolti intorno al fuso e poi sfilati.
Grande importanza è data alla produzione di latticini e di formaggi: il caciocavallo di Agnone (IS) e quelli di Vastogirardi (IS) e di Frosolone (IS), la treccia di Santa Croce di Magliano (CB), le mozzarelle di Bojano (CB), e le mozzarelle di bufala che in Molise sono prodotte solo nel comune di Venafro (IS), prodotte a marchio DOP.
Per ciò che riguarda i salumi, nel Molise vengono prodotti da alcuni insaccati, come la soppressata, il capocollo o capicollo (capecuollo), la salsiccia (saûciccia o saûsiccia), famosa perché ha come ingrediente il finocchietto selvatico, la ventricina, famosa quella di Montenero di Bisaccia (CB), sulla quale da tempo è in atto una disputa con l'Abruzzo per la paternità del salume, e la signora di Conca Casale (IS) un insaccato di carne suina di grande pezzatura"
Un preparato tipico del basso Molise, specialmente a San Martino in Pensilis (CB), è la pampanella, carne di maiale cotta al forno con alcune spezie e molto peperoncino rosso sia dolce che piccante.
La Tradizionale Frittata di Pasqua, preparata con centinaia di uova unite a prosciutto, formaggio e coratella, è tipica della Valle del Volturno, in provincia di Isernia, ed in particolare a Colli a Volturno, Montaquila e Fornelli.
L'uso del tartufo (nero e bianco) è sempre più diffuso in tutta la regione, in particolare dall'alto Molise da cui proviene più del 40% della produzione italiana di tartufo bianco. Sebbene la regione abbia solo dagli anni duemila avviato lo sfruttamento del territorio allo scopo della raccolta del tartufo già vi operano oltre 4500 raccoglitori e sono sempre più numerose le fiere di settore e sagre che vengono organizzate sul territorio!
Anche se il viaggio non interesserà la costa non si può non elencare tra le specialtà culinarie molisane il brodetto di pesce e in particolare quello di Termoli (CB) (du' bredette). Ha come caratteristica l'utilizzo di molte qualità di pesce, almeno nove/dieci: seppie, triglie, sogliole, palombo, rospo, pannocchie, scorfano, merluzzo, frutti di mare, e altri. Queste specie di pesce inoltre variano a seconda della stagione in cui si assapora il brodetto. Il brodetto di pesce termolese si differenzia dagli altri per la cottura differenziata delle varie specie di pesce. La differenza sostanziale che si trova nella ricetta termolese, che differenzia il sapore "du' bredette", è l'uso del peperone fresco.
Fra i dolci sono tipiche le ferratelle, simili ai waffel tedeschi, ma con l'aggiunta di semini di finocchio e più sottili e friabili, i piccillati (i pečelàt), ravioli cotti al forno ripieni di confettura di amarena, e la pigna, simile al panettone ma più leggera, tradizionalmente preparato per la Pasqua. I caragnoli e rosacatarle o rosacatarre, intinte nel miele, sono dolci tipici natalizi.
Ad oggi la viticoltura in Molise si divide equamente tra le piante collinari in particolare lungo i fiumi del Volturno e di Biferno e quelle montuose, con uve che hanno saputo con il tempo adeguarsi anche a terreni piuttosto difficili come quelli che circondano Campobasso.
Oltre a dei canonici e conosciuti vini come il Montepulciano e il Trebbiano vi è un vitigno autoctono, nato in questa regione e che negli ultimi anni sta vivendo la sua riscossa nel mondo vitinicolo italiano, il Tintilia, pianta dalla produzione non eccessiva, che era stata accantonata per uve che assicuravano una resa maggiore. Ma gli amanti del vino molisano hanno deciso di non arrendersi e portarlo nuovamente in auge.
I vini della regione che possono essere considerati di eccellenza sono soprattutto quelli doc: il Biferno; il Molise; il Pentro d'Isernia e il Tintilia del Molise.
Come vino rosso si produce oltre al Montepulciano anche dell'ottimo Aglianico, Ciliegiolo, Sauvignon e Cabernet Sauvignon mentre come vino bianco oltre al Trebbiano, abbiamo dell'ottima Malvasia, Bombino e Falanghina!
La bevanda alcolica più diffusa nel Molise è il nocino, preparato sempre artigianalmente, è il liquore più antico e tradizionale della regione.











- Tutti gli ingressi € 10 circa
- Tutto quanto non indicato nella quota comprende
Informazioni utili
- Tassa di soggiorno, mance ed extra personali
- La sistemazione si intende in camera doppia
- Supplemento camera singola su richiesta € 60
- Sarà possibile partire su richiesta di almeno 2 partecipanti anche all'uscita dei caselli autostradali da Riccione a Fano
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