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SUBIACO E MONTECASSINO
DATE DA DEFINIRE
Sulle tracce di S. Benedetto e S. Scolastica
Non mancheranno momenti di convivialità ed esperienze enogastronomiche!
Il Sacro Speco di Subiaco, o sacra grotta, è il luogo dove San Benedetto da Norcia visse per tre anni come un eremita, in solitudine e in preghiera, all’inizio della sua vita monastica. Oggi la grotta si trova inglobata all’interno di uno dei più bei monasteri d’Italia, ma conserva ancora la sua bellezza e l’aura di misticismo che la contraddistingue.
Per molti secoli dopo San Benedetto la grotta rimase immersa nella sola vegetazione, luogo di culto e di venerazione per la popolazione della valle e per i monaci del vicino Monastero di Santa Scolastica.
Il Monastero che oggi sorge intorno alla grotta fu iniziato intorno al XI secolo e conobbe circa 5 secoli di aggiunte, costruzioni e modifiche, fino ad arrivare alla moderna struttura che oggi abbellisce la valle dell’Aniene. Ogni parte del monastero venne aggiunta nel corso dei secoli, senza seguire un progetto prestabilito ma adattandosi alla conformazione della roccia e alle necessità della comunità che lo abita.
Di grande interesse, oltre naturalmente alla grotta del Sacro Speco, sono: la Grotta dei Pastori, luogo dove, secondo la tradizione, San Benedetto cominciò la sua opera di predicazione alla popolazione; la Cappella di San Gregorio che ospita l’affresco di San Francesco d’Assisi, ritratto da un novizio del monastero durante la sua visita a Subiaco nel 1223; la Scala Santa dove anticamente si accedeva in ginocchio al monastero; La Chiesa Inferiore ad un’unica navata con affreschi opera della Scuola Popolare Romana nel XIV secolo e la Chiesa Superiore, la chiesa attuale del monastero, un esempio meraviglioso di arte e decorazione medievale tra i più belli d’Italia dove troviamo affreschi della scuola Senese del '300 e di quella Umbro-Marchigiana, del XV secolo, impressionanti nella sua bellezza.
Dei dodici monasteri voluti da San Benedetto nella valle sublacense, l’unico sopravvissuto ai terremoti e alle distruzioni saracene fu quello di Santa Scolastica, che, sino alla fine del XII secolo, fu il solo monastero di Subiaco. Oggi si presenta come un complesso di edifici costruiti in epoche e stili diversi: un ingresso, sul quale figura la scritta “Ora et Labora”, con strutture del XX secolo, introduce nel primo chiostro o “Chiostro Rinascimentale” del secolo XVI, dal quale si passa in un secondo chiostro o “Chiostro Gotico” del secolo XIV ed, infine, in un terzo, detto “Chiostro Cosmatesco”, del secolo XIII. Il Campanile è del XII secolo e la Chiesa attuale è della fine del 1700, l’ultima di ben cinque chiese stratificatesi lungo i secoli.
Il monastero ebbe il periodo di maggiore splendore tra il secolo XI e il secolo XIII. Nel 1465 i due chierici tedeschi A. Pannartz e C. Sweynheym vi impiantarono la prima tipografia italiana, che arricchì la Biblioteca, già esistente, di incunaboli e di libri di grande valore. La Biblioteca è oggi situata sul lato nord del Chiostro Gotico ed è uno dei luoghi più visitati dell'abbazia. Il Refettorio si trova invece nel lato ovest del Chiostro Cosmatesco, un tempo sormontato dal Dormitorio.
Nel monastero di Santa Scolastica, per secoli, vissero nella contemplazione e nella preghiera, eremiti e monaci, che le meritarono il nome di “valle santa”.
Poco distante dal monastero troviamo il laghetto di San Benedetto, un piccolo allargamento del fiume Aniene che si origina a Subiaco, in una gola stretta e profonda a pochi chilometri dal centro abitato. Caratterizzato dalla fragorosa cascata naturale, e in prossimità del laghetto si trovano i ruderi della Villa di Nerone e un grazioso ponte medioevale.
L'Abbazia di Montecassino è la più antica e fra le più note e prestigiose al mondo. Nel 529 San Benedetto scelse questa montagna per costruire un monastero che avrebbe ospitato lui e quei monaci che lo seguivano da Subiaco. Il paganesimo era ancora presente, ma egli riuscì a trasformare questo luogo in un monastero Cristiano ben strutturato dove ognuno potesse avere la dignità che meritava, attraverso la preghiera e il lavoro. "Ora et Labora et Lege" è il motto della Regola di San Benedetto che i monaci ancora seguono nella loro routine quotidiana. Nel corso dei secoli l'Abbazia ha conosciuto molte volte magnificenza e distruzione, ed è sempre rinata più forte dalle sue rovine.
Il monastero è ben visibile da lontano perchè sorge sulla vetta di una collina di 520 metri che domina la Valle del Liri e ha rappresentato sin dalla sua nascita un punto di riferimento sociale ed economico per l'intera area.
Ogni anno migliaia di pellegrini e visitatori da tutto il mondo varcano la soglia del monastero, attraversano silenziosamente il Chiostro del Bramante che lo disegnò e realizzò nel 1595 con la grande statua del trapasso di S Benedetto, si affacciano alla Loggia del Paradiso il loggiato che domina la Valle con un panorama mozzafiato, poi salgono la grande scalinata che porta al Chiosco Superiore o dei Benefattori attribuito a Sangallo il Giovane, per giungere infine alla magnifica Basilica Cattedrale, alla tomba di San Benedetto e Santa Scolastica. Poi c'è la cripta, di sotto, da scoprire con gli stupendi mosaici dorati. E' di grande interesse anche il museo dove si possono ammirare magnifici quadri, meravigliosi manoscritti e libri antichi e comprendere perché Montecassino è nota come il "Faro della Civiltà Occidentale".

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