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Ciak Si Gira Viaggi - Agenzia di Rimini | Viaggi e Tour di gruppo


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AUTENTICA NAMIBIA IN GLAMPING

Partenze mensili con min. 2 persone

In Programma
a partire da  € 3480
13 GG-12 NOTTI

Viaggio nell'Africa più autentica!

Offerta scaduta il 31/12/2019
“Adventurer Camp” nel deserto del Namib è  uno dei circuiti più avvincenti per chi desidera esplorare la Namibia con il giusto grado d'avventura ma senza mai dover rinunciare al comfort. L'itinerario è tra i più belli per assicurare un'esperienza indimenticabile.

COSA RENDE UNICO QUESTO ITINERARIO:

- il giusto mix di sistemazioni. Dai classici lodge con camere in muratura agli hotel di città ma anche pernottamenti nell'adventurer camp nell'area del Damaraland. Qui tutta l'attenzione è posta nel ricreare quella autentica atmosfera dei safari africani. Senza dimenticare il soggiorno nel deserto del Namib presso il nostro Desert View Glamping Camp che gode di una delle posizioni più belle in assoluto.
- il soggiorno nella Riserva Privata di Etosha Heights, tra le più quotate in Namibia per l'incredibile quantità di animali incluso i rari rinoceronti bianchi e neri
- un circuito ricco di contenuti, alcuni dei quali anche non sempre previsti negli itinerari classici come l'escursione dell'intera giornata nel massiccio del Brandeberg famoso per i suoi minerali e per le sue tante pitture rupestri, incluso la famossima "White Lady", la Dama Bianca. La combinazione tra Sandwich Harbour (dove le immense dune del Namib si gettano nell'Oceano), il Namib e il Kalahari, permettono di ammirare 3 diversi tipi di deserti tutti meravigliosi ed indimenticabili. L'attività che viene offerta con la rinomata organizzazione EHRA (per la tutela dei rari elefanti del deserto) è un altro punto di forza di questo incredibile itinerariol Damaraland e al ben più noto “Andersson’s Camp” nella Riserva di Ongava. Un tour pensato per tutti coloro che desiderano un’esperienza più autentica, anche un pò più avventurosa, da veri esploratori africani, ma senza per questo dover viaggiare con zaino in spalla e sacco a pelo. Gli “Adventurer Camp” finalmente permettono l’esperienza di un camping safari ma con alcuni dei comfort tipici di Lodge ben più attrezzati. Dall’anno del suo lancio, questo itinerario ha riservato grandi soddisfazioni con una percentuale di commenti positivi tale da essersi aggiudicato il premio “Turismo Responsabile” nel 2013. Ricordiamo che questo viaggio si avvale di veicoli 4x4 appositamente modificati per raggiungere ogni angolo del paese. Le guide che lo conducono sono guide italiane di altissimo livello selezionate ed in esclusiva per il tour operator. Autentica Namibia si ricandida quindi anche per il come l’esperienza “eco-friendly” più autentica per autentici viaggiatori.
PROGRAMMA DI VIAGGIO


1° giorno: Italia / Windhoek (volo)
Partenza dalla città prescelta per Windhoek con voli di linea, via scalo internazionale con pasti e pernottamento a bordo.

2° giorno: Windhoek (45 km)
All'arrivo a Windhoek disbrigo delle formalità d'ingresso. Incontro con la guida locale di lingua italiana e trasferimento verso Windhoek, la Capitale della Namibia, una delle più piccole del continente africano. Sistemazione in albergo. Il pomeriggio sarà a disposizione per relax dopo il lungo viaggio. Pernottamento.
* la guida di lingua italiana per il trasferimento potrebbe non essere presente qualora il volo prescelto sia differente rispetto alla maggioranza del gruppo. In questo caso potrebbe essere fornito un trasferimento con autista di lingua inglese. Il ricongiungimento con il resto del gruppo potrà avvenire in tarda mattinata o in serata in base all'orario del volo prescelto.
Categoria     Sistemazione     Trattamento
Standard     Avani Windhoek Hotel     Cena, pernottamento e prima colazione

3° giorno: Windhoek / Parco Etosha / Riserva Privata Etosha Heights (600 km)
Sveglia di buon mattino e partenza immediata verso il rinomato Parco Etosha a circa 400 Km a nord della Capitale. Attraversiamo buona parte dell'altopiano centrale superando i piccoli centri abitati di Okahandja, Otjiwarongo e Otjo. Parte del primo pomeriggio sarà dedicata ai safari all'interno del Parco per poi procedere verso l'esclusiva riserva privata di Etosha Heights nel settore sud-occidentale del Parco. Cena e pernottamento.

Etosha National Park
L’Etosha National Park è il primo parco fondato in Namibia nel 1907 e sicuramente uno dei migliori luoghi al mondo per osservare gli animali. Il suo nome significa “grande luogo bianco asciutto”, anche conosciuto come “la terra delle acque asciutte” e deriva dalla vasta depressione salina dalle sfumature bianche e verdastre chiamata Etosha Pan. Ma sono le foreste e le praterie circostanti a costituire un habitat tanto favorevole alla fauna del parco. L’Etosha National Park occupa una superficie di oltre 20 000 kmq, dove vivono 114 specie di mammiferi, 340 di uccelli, sedici di rettili e anfibi e un’innumerevole varietà d’insetti.

Flora e Fauna
La pianta più diffusa a Etosha è il Mopane, che circonda la depressione salina e costituisce circa 80% dell’intera vegetazione. Secondo la stagione si possono vedere nel parco elefanti, giraffe, zebre, antilopi saltanti (springbok), alcelafi rossi, gnu, orici (gemsbok), antilopi alcine, kudu maggiori, antilopi roane, struzzi, sciacalli, iene, leoni, ghepardi e leopardi. Tra le specie in pericolo di estinzione vi sono l’impala dal muso nero e il rinoceronte nero. La densità degli animali è in relazione alla vegetazione. Nella stagione secca invernale gli animali si raggruppano intorno alle pozze d’acqua, mentre durante i caldi e piovosi mesi estivi si disperdono e trascorrono le giornate riparandosi nella boscaglia.

Categoria      Sistemazione                                                                   Trattamento
Standard     Etosha Heights Game Reserve c/o Mountain Lodge     Pensione completa

4° giorno: Riserva Privata Etosha Heights
Splendida giornata interamente dedicata al safari. La Riserva di Etosha Heights si estende per oltre 60.000 ettari al confine sud-occidentale del Parco Etosha con cui confina direttamente a nord. Quasi 70 Km senza alcun tipo di barriera architettonica ad impedire agli animali il libero movimento. Senza dubbio è tra le più ampie riserve namibiane, un vastissimo territorio selvaggio ed incontaminato. Un vero e proprio santuario della natura dove ammirare innumerevoli specie di animali. Trascorreremo tutta la giornata ad esplorare questi territori alla ricerca dei grandi mammiferi africani. Etosha Heights è famosa per una delle più alte concentrazioni di rinoceronti in Namibia. Qui è in atto un'importante task force contro il bracconaggio che sta mettendo a serio repentaglio l'esistenza stessa di questa incredibile specie animale. Cena e pernottamento in tenda. Il chilometraggio odierno è variabile a seconda degli avvistamenti.
Categoria     Sistemazione                                                              Trattamento
Standard     Etosha Heights Game Reserve c/o Mountain Lodge     Pensione completa

5° giorno: Etosha / Villaggio Himba / Elefanti del Deserto (EHRA) / Damaraland (450 km)
Dopo la prima colazione lasciamo il nostro campo per dirigerci nei pressi di Kamanjab dove visiteremo un villaggio Himba, senza dubbio una delle etnie più belle del continente africano. Purtroppo, come spesso accade, i frequenti contatti con i turisti hanno tolto un po' di autenticità a questa visita ma rimane pur sempre un'occasione unica per apprendere usi e consumi di questa bella e fiera popolazione. Al termine ci addentriamo nel cuore della regione del Damaraland, una delle più belle da un punto di vista naturalistico. Il nostro campo tendato è situato in uno dei siti più belli per ammirare i tipici paesaggi di questa bellissima area. Ma le emozioni non finiscono qui ! Nel pomeriggio prenderemo parte infatti ad un'interessantissima attività (in veicoli 4x4 aperti) alla ricerca dei rari elefanti del deserto con l'organizzazione EHRA, Elephant Human Relations Aid, che è nata con lo sconto di salvaguardare questi bellissimi pachidermi. Pernottamento in campo tendato.

Himba
Tra il XVI e il XVII secolo gli Herero, un popolo bantu dedito alla pastorizia, entrarono in Namibia provenienti dall’Angola e si stabilirono con le loro mandrie in quest’area rimanendovi per circa 200 anni. Dopo questo periodo, probabilmente a causa del sovrappopolamento dovuto alle varie ondate di immigrazione, la maggior parte di loro si mosse verso sud alla ricerca di pascoli più idonei e si disperse in tutta la parte centro settentrionale del paese dando vita a innumerevoli scontri con il popolo dei Nama, anch’essi allevatori e alla ricerca di pascoli. Nel XIX secolo a seguito di un’epidemia di peste bovina e delle vessazioni subite dai Nama Swartbooi, gli Herero rimasti in Kaokoland si trovarono costretti, per non morire di fame, a ripassare il confine con l’Angola e chiedere aiuto alla tribù locale degli Ngwambwe. Questi li ribattezzarono Himba, che nella loro lingua significa “coloro che chiedono l’elemosina”. Gli Himba rimasero in Angola per oltre un lustro, fino a quando un Herero di nome Vita, che accompagnava una spedizione scientifica, li trovò e decise di aiutarli. Dopo averli organizzati militarmente si mise a servizio del governo portoghese in Angola per combattere i ribelli, in cambio di armi e bestiame. Finalmente nel 1916, Vita e gli Himba furono in grado di attraversare il fiume Kunene, sconfissero i Nama e poterono ritornare a vivere nelle loro terre. Nel frattempo l’opera missionaria compiva quasi un secolo e il popolo Herero era stato convertito al Cristianesimo e aveva cambiato molte delle sue tradizioni; le differenze fra coloro che fino a cent’anni prima erano stati un solo popolo, erano ora insormontabili e i due popoli pur parlando la stessa lingua non si riunirono più, gli Herero continuarono nel loro percorso di modernizzazione, mentre gli Himba mantennero il nome adottivo e rifiutarono ogni tipo di influenza esterna per vivere secondo la loro cultura e tradizione.
La società Himba si può definire un sistema teocratico dove il capo villaggio è anche il capo spirituale e l’amministrazione del villaggio (kraal) segue le regole religiose-tradizionali. La base della società Himba è la famiglia, spesso allargata agli zii e ai cugini, il termine villaggio è in realtà improprio, in quanto gli abitanti del kraal sono tutti parenti. Per questa ragione i rapporti fra i vari villaggi sono sempre numerosi e amichevoli per ragioni di matrimonio e d’affari. La loro religione si basa sul culto degli antenati: gli Himba ritengono che le anime dei morti abbiano poteri soprannaturali e siano il tramite tra i viventi e Dio, che chiamano Mukuru. Da qui deriva la necessità di mantenere buoni rapporti con le anime dei defunti seguendo e rispettando le tradizioni e chiedendo la loro benedizione attraverso il fuoco sacro detto Okuruwo. Questo è generalmente un unico ceppo ardente il cui mantenimento continuo è a cura del capo tribù e della sua prima moglie; durante le cerimonie sarà al fuoco sacro che il capo villaggio chiederà la benedizione degli antenati. L’economia degli Himba si basa quasi esclusivamente sull’allevamento del bestiame, essi sono pastori semi-nomadi e allevano principalmente mucche e capre. La loro dieta consiste quasi esclusivamente di latte cagliato (Omahere) e carne, principalmente di capra, le mucche infatti sono il loro patrimonio e vengono macellate solo per eventi importanti. Sono anche soliti barattare capre e manufatti per avere in cambio mais, zucchero ed oggetti d’ornamento personale. Le donne himba sono famose per il colore rosso della loro pelle che ungono con una crema ottenuta da burro e polvere d’ocra. Questo trattamento viene utilizzato per proteggere la pelle dal sole, dagli insetti e per assorbire il sudore e la polvere, (tutte le mattine l’ocra viene tolta e rimessa), e naturalmente come trattamento di bellezza. Gli Himba sono famosi anche per le loro acconciature chiamate erembe: i capelli delle donne vengono intrecciati con dell’extension di fibra di palma o crine di cavallo e le treccine così ottenute vengono avvolte da un tubicino di sottile pelle di capra che viene poi unta con l’ocra.

Categoria     Sistemazione                         Trattamento
Standard     Ozondjou Tented Camp     Pensione completa

6° giorno: Damaraland: Brandeberg & pitture rupestri ( The White Lady) (150 km)
Bellissima giornata tra natura e cultura. Visiteremo l'imponente massiccio del Brandeberg. La montagna non solo più alta della Namibia ma il secondo monolite più grande al mondo dopo Ayers Rock in Australia. Il trasferimento che porta in questa sezione del Damaraland è già di per sé affascinante ma l'emozione poi di trovarsi di fronte ad una delle pitture rupestri meglio conservate del paese, la "Signora in Bianco", non ha eguali. Il Brandeberg ospita infatti alcune delle pitture ed incisioni rupestri preistoriche più famose della Namibia. Brandeberg, o Montagna di Fuoco, così chiamata perchè il settore occidentale al tramonto sembra infuocarsi per l'effetto dei raggi solari sulle rocce granitiche. Il punto più alto sfiora i 2.573 metri, la vetta più importante della Namibia. Sono due le principali attrazioni di questa zona. La prima è legata ai minerali. Qui è possibile acquistare, dai raccoglitori locali, tantissime tipi di pietre dai colori e forme più bizzarre. Ma l'attrazione che richiama visitatori da tutto il mondo è la pittura rupestre della White Lady, la Signora in Bianco. Il sito è stato scoperto nel 1918 da un topografo tedesco. Non sono state fatte datazioni affidabili ma molti studiosi ritengono essere risalenti ad almeno 15/20.000 anni fa opera degli indigeni del tempo, probabilmente i San, gli antenati dei Boscimani. Il pannello ritrae questa figura femminile di circa 40 centimetri con capelli lisci bianchi (!!), caratteristica decisamente non africana. Per questo sono molti a ritenerla più uno sciamano che una normale cacciatrice. Probabilmente è ritratta una scena di caccia o forse una processione propiziatoria o semplicemente danze tribali. Tantissime le congetture fatte ma nessuna ancora scientificamente accettata da tutti. Al termine rientriamo al campo in tempo utile per ammirare un bellissimo tramonto. Pernottamento in tenda
Categoria     Sistemazione                   Trattamento
Standard     Ozondjou Tented Camp     Pensione completa

7° giorno: Damaraland / Cape Cross / Swakopmund (350 km)
Dopo la prima colazione siamo pronti per esplorare un'altra splendida regione della Namibia: la zona costiera. Arrivati sulla costa, da molti chiamata anche "Skeleton Coast" per l'alta presenza di relitti di navi naufragate, visitiamo la più grande colonia di foche di Cape Cross e il sito dove Diego Cao sbarco nel 1486. Pranzo e proseguimento per Swakopmund e visita orientativa della città. Pernottamento in hotel 3 Stelle. Data l’ampia offerta dei ristoranti di Swakopmund la cena sarà libera e a discrezione dei partecipanti.

Cape Cross Seal Reserve
Cape Cross è famoso soprattutto per la riserva popolata da migliaia di otarie del capo. Nel 1486 l’esploratore portoghese Diego Cao, primo europeo a mettere piede in Namibia, giunse a Cape Cross e piantò una croce (Padrao) alta 2 m e pesante 360 kg in onore di Giovanni II, re di Portogallo. La croce rimase al suo posto fino al 1893, quando fu rimossa e portata in Germania dalla nave Falke. L’anno seguente il kaiser Guglielmo II ordinò che ne fosse realizzata una copia recante l’iscrizione originale in latino e portoghese, con l’aggiunta di una dicitura commemorativa in tedesco. Nel punto in cui Cao in origine piantò la sua croce ora, ce n’è una seconda realizzata in dolerite ed eretta nel 1980. Sul luogo si trova anche una composizione di blocchi in cemento di forma circolare, disposti in modo da riprodurre la Croce del Sud, costellazione che il navigatore portoghese seguì durante la sua spedizione. Le otarie del capo possiedono l’orecchio esterno. Sotto il grezzo pelo superficiale, le otarie hanno uno spesso strato di pelliccia che non si bagna e trattiene l’aria garantendo l’assoluto isolamento termico (il che permette loro di mantenere costante la temperatura corporea a trentasette gradi e di trascorrere lunghi periodi immersi in acque fredde).Gli esemplari maschi pesano in media 200 kg e le femmine attorno ai settantacinque, nel periodo compreso tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre partoriscono un solo cucciolo. Le madri riconoscono i loro piccoli grazie alle percezioni olfattive e ai richiami. I principali predatori sono la iena bruna e lo sciacallo della gualdrappa. Solitamente i cuccioli rimangono con la madre fino a un anno d’età. Le otarie del capo mangiano ogni giorno una quantità di cibo pari all’8% del loro peso corporeo. Ogni anno viene eseguito un abbattimento controllato delle otarie. Le pelli sono lavorate per poi rifornire il mercato europeo, la carne è spedita a Taiwan, i genitali sono esportati in oriente e il resto è utilizzato per ricavare una poltiglia proteica usata per nutrire i bovini.


Swakopmund
Swakopmund ha un carattere particolare probabilmente dovuto alla sua storia coloniale e al fatto che non ha ospitato industrie di rilievo a parte quella turistica per la maggior parte del secolo scorso. Alte palme bordano le strade e i giardini ben tenuti contribuiscono a creare un’atmosfera da oasi. Le caffetterie all’aperto, i bar e le pasticcerie fanno furore in una cittadina costellata d’interessanti edifici di un’altra epoca.
Qui vivono numerosi artisti e, passeggiando per la città, è possibile scoprire le sue gallerie d’arte e i negozi che espongono le opere di pittori e artisti locali. Vi sono anche boutique, negozi di souvenir, negozi di pietre semipreziose, gioiellerie, supermercati, negozi di antiquariato e di tessuti, una conceria e molto altro. Swakopmund è diventato un luogo di attrazione per chi è alla ricerca di emozioni. Molti arrivano fin qui per avventurarsi sulle dune con le quad bikes, per sciare con i sand board, per fare del tandem skydiving, per volare sul deserto. Anche se Swakopmund si trova alle porte del deserto e lungo una delle coste più desolate del mondo, questi due fattori si combinano e danno a questa città unica un clima sorprendentemente temperato.
Le temperature estive non raggiungono mai gli estremi del deserto, a pochi chilometri all’interno, ed anche gli inverni sono miti, caratterizzati occasionalmente dal caldo vento dell’est. La città prende il nome dalla sua posizione alla foce del fiume Swakop, che raramente presenta acque di superficie, ma che invece fornisce acqua sotterranea per un certo numero d’interessanti fenomeni naturali, come la Valle della Luna, la Piana delle Welwitschie e l’Oasi Goanikontes. All’estremità meridionale della città si trova una fascia di dune costiere mobili che raggiunge Walvis Bay, a trentadue chilometri. A nord di Swakopmund si trova la famosa Skeleton Coast, che, malgrado ancora evitata dalla gente di mare, rappresenta oggi un eldorado per i pescatori.

Categoria     Sistemazione                             Trattamento
Standard     Swakopmund Plaza Hotel     Prima colazione e pranzo

8° giorno: Swakopmund - Sandwich Harbour (150 km)
Un’altra giornata di incredibile interesse naturalistico. Ci si spinge infatti sino a Sandwich Harbour dove le alte dune sabbiose si gettano nell’Oceano e piscine naturali salmastre, che si vengono a creare dai moti delle maree, costituiscono un richiamo incredibile per tantissimi uccellih. Pranzo in corso d’escursione. Al termine rientro in hotel. Resto della serata a disposizione. Pernottamento.

Sandwich Harbour
La laguna di Sandwich Harbour è situata a 48 chilometri a sud di Walvis Bay, ai piedi di maestose dune color avorio ed è una spettacolare destinazione, specialmente per gli appassionati di fotografia. Molto conosciuta dai pescatori, dagli ornitologi e dagli amanti della natura, la laguna un tempo era una baia aperta, chiamata nei vecchi testi Sandfisch Haven, che con il passare degli anni è stata chiusa dalla sabbia. La zona di Sandwich ha un fascino mistico, arricchito dalla leggenda che narra che sotterrato da qualche parte nelle dune al di sopra del livello dell’alta marea, vi fosse una nave con un carico d’avorio, oro e pietre preziose. Questo tesoro è stato cercato da tanti, ma sino ad oggi nessuno ha avuto la fortuna di scoprirlo.
La laguna riceve acqua dolce dalle falde acquifere interne ed è un santuario per un gran numero d’uccelli di ripa. E’ anche un’importante zona riproduttiva per una grande varietà di pesci. La zona è accessibile solo mediante veicoli 4x4 e con un apposito permesso.

Categoria     Sistemazione                     Trattamento
Standard     Swakopmund Plaza Hotel     Prima colazione e pranzo

9° giorno: Swakopmund / Moon Valley & Welwitchia / Deserto del Namib  (400 km)
Dopo la prima colazione iniziamo il nostro percorso che ci condurrà nel pomeriggio nell'area del rinomato deserto del Namib, il più antico del mondo. Attraversiamo il settore settentrionale del Namib Naukluft National Park e il Tropico del Capricorno, in un'alternanza di paesaggi di grande suggestione tra canyon ed ampie vallate. La 'Moon Valley', già dal nome evoca paesaggi lunari e qui si comprende ancor meglio l'evoluzioni geologica del nostro pianeta. Lungo il percorso ammireremo anche le famose Welwitschia, una delle poche specie vegetali che possono superare anche i mille anni di vita. Arrivo nel pomeriggio, in tempo utile per ammirare un incredibile tramonto, al nostro Desert View Glamping Camp che domina dall'alto di una dorsale collinare un paesaggio incredibile con il deserto all'orizzonte. Pernottamento in tenda.

Valle della Luna
Attraversando il Namib-Naukluft Park, percorrendo una strada in pieno deserto, si giunge ad un punto dove potrete osservare la famosa Moon Landscape. La caratteristica fondamentale di questa zona è data dai diversi livelli di superficie terrestre che si differenziano tra loro, a causa di un fenomeno che risale a circa 450 milioni d’anni fa. La zona è facilmente riconoscibile dalla superficie un po’ nerastra, molto simile al terreno Lunare.
Piante d’Eucalipto a sorpresa crescono in questa zona e costeggiano le rive del fiume Swakop fino ad arrivare ad una fattoria di campagna che, ora non più attività, forniva la città di Swakopmund di frutta fresca e agrumi.

Welwitschie
La Welwitschia Mirabilis cresce solo nelle pianure ghiaiose del Namib settentrionale. Gli Afrikaner l’hanno ribattezzata tweeblaarkanniedood, che significa “la due foglie non può morire”, chiaro riferimento alla longevità di questa pianta. Le Welwitschie hanno saputo adattarsi molto bene al duro ambiente in cui vivono, la tesi ora accettata è che la pianta tragga i liquidi che le sono necessari per vivere soprattutto dalla condensazione della nebbia, pur ricavandone una quantità limitata dal sottosuolo. E’ stato infatti accertato che i pori delle foglie trattengono l`umidità` e che le foglie più lunghe praticamente innaffiano le radici facendo scendere le gocce sulla sabbia sottostante. Le Welwitschie in realtà hanno solo due foglie lunghe e coriacee che crescono ai due lati del fusto, simile a un tappo di sughero. Con il passare degli anni queste foglie si scuriscono sotto l’azione dei raggi del sole e vengono lacerate dal vento, dividendosi in varie strisce sfilettate. Le Welwitschie sono considerati alberi e sono imparentate con le conifere, in particolare con i pini, ma hanno alcune caratteristiche in comune anche con le piante da fiore e con i licopodi. Sono piante dioiche, ovvero si dividono in individui femminili e maschili ben distinti. Le femmine producono pigne, le quali contengono i semi. Anche i maschi hanno pigne, ma le loro sono più numerose e più piccole. Si pensa che il metodo di impollinazione avvenga grazie a grandi e appiccicosi grani di polline che vengono trasportati dal vento. Le Welwitschie crescono molto lentamente e non fioriscono prima dei 20 anni; si crede che le più grandi abbiano addirittura 2000 anni. Tale longevità probabilmente è possibile solo perché le Welwitschie contengono alcune sostanze indigeste agli animali.

Categoria     Sistemazione                             Trattamento
Standard     Desert View Glamping Camp     Pensione completa

10° giorno: Deserto del Namib - Sossusvlei, Dead Vlei & Sesriem Canyon (250 km)
Sveglia mattutina per godere della migliore luce durante l’escursione alle rinomate dune di Sossusvlei. Tempo a disposizione per visitare Sossusvlei, l’emozionante Deadvlei, e il vicino canyon di Sesriem la cui conformazione geologica svela molti misteri sulla formazione e l’evoluzione del nostro Pianeta Terra. Il pomeriggio è a disposizione per relax. Pernottamento.

Sossusvlei
Questa valle dove il fiume Tsauchab scompare tra l’argilla bianca alla base di alcune tra le dune più alte del mondo, è una delle attrazioni turistiche più spettacolari della Namibia. Le dune si stendono a perdita d’occhio e le loro ricche colorazioni variano dall’albicocca al rosso e all’arancio vivo. Tre dei punti più belli nella zona di Sossusvlei sono: Hiddenvlei, a breve distanza dal parcheggio 2x4, Deadvlei, così nominata a causa degli scheletrici tronchi di antiche acacie che si trovano al centro della secca piana e Sossusvlei stessa. Se le piogge sono abbondanti, il fiume Tsauchab riesce a scorrere fino alla valle creando un paradiso per gli uccelli acquatici. Anche durante la stagione secca spesso è possibile vedere orici, antilopi saltanti e struzzi che si nutrono della sparsa vegetazione lungo i corsi d’acqua. Il Nara!, un frutto simile allo Tsamma, melone che si trova in questa zona, viene mangiato per il suo contenuto d’elementi nutritivi e di liquido.

Le Dune Del Namib
Le dune del Namib si estendono a sud, dall’Orange al Kuiseb River, (nella zona nota come dune sea o “mare di dune”) e a nord, da Torra Bay nel parco della Skeleton Coast fino al fiume Cuoca in Angola. Sono composte da variopinte sabbie di quarzo ed hanno sfumature che vanno dal color crema all’arancio, al rosso e al viola. A differenza delle antiche dune del Kalahari, quelle del Namib sono dinamiche perché si spostano e assumono forme particolari per effetto del vento. La parte superiore della duna, rivolta in direzione dello spostamento, si chiama pendio di scorrimento ed è qui che la sabbia, cadendo dalla cresta, scivola verso il basso. In questo punto si accumulano le particelle vegetali e i detriti animali che costituiscono la magra fonte alimentare degli abitanti di quest’ambiente e proprio per questo motivo vi si concentrano quasi tutte le forme di vita esistenti sulle dune.

Dune Paraboliche
Nella parte orientale del mare di dune e nella zona di Sossusvlei le dune sono classificate come paraboliche o multi cicliche e sono il risultato delle condizioni variabili del vento. Sono le dune più stabili del Namib e come tali, anche le più ricche di vegetazione.
Dune Trasversali
Nei pressi della costa a sud di Walvis Bay si trovano invece le dune trasversali, ossia lunghe formazioni lineari perpendicolari ai venti che soffiano da sud-ovest, quindi orientate verso nord e nord-ovest.
Dune Seif
All’interno del Parco del Namib, la zona di Homeb è caratterizzata dalle imponenti dune lineari seif, enormi increspature di sabbia orientate da nord-ovest a sud-est. Raggiungono i 100 metri d’altezza e distano all’incirca un chilometro l’una dall’altra, come risulta evidente anche dalle fotografie scattate dai satelliti. Sono formate dai venti stagionali: in estate, quando prevalgono i venti meridionali, la parte superiore rivolta in direzione dello spostamento si trova sul versante nord-orientale, mentre in inverno, quando i venti soffiano nel senso contrario, essa si sposta sul versante sud-occidentale.

Dune A Stella
Nelle aree esposte ai venti provenienti da tutte le direzioni si formano le cosiddette dune a stella, chiamate così perché hanno crinali multipli che, se osservati dall’alto, ricordano la forma delle stelle.
Barcane
Nella parte meridionale dello Skeleton Coast Park e nella zona a sud di Luderitz prevalgono le dune chiamate barcane: create da venti unidirezionali, sono le dune più mobili in assoluto e, quando si muovono, assumono la forma di una mezzaluna con le punte rivolte in direzione dello spostamento. Sono queste le dune che stanno lentamente divorando la città fantasma di Kolmanskop, vicino a Luderitz, e sempre di questo tipo sono le famose “dune ruggenti” della Skeleton Coast settentrionale, chiamate così per via del suono provocato dall’aria espulsa dagli interstizi presenti tra i granelli di sabbia. Il suono è udibile soprattutto nelle calde ore del pomeriggio.
Dune A Collinetta
Notevolmente più piccole delle altre, queste dune si trovano radunate in gruppi sulle distese pianeggianti vicino alle fonti d’acqua. La sabbia si raccoglie intorno alla vegetazione – in genere è sufficiente un ciuffo d’erba – ed è tenuta ferma dalle radici della pianta in modo da formare un cespuglio sabbioso. In genere queste dune non superano i 2-3 metri d’altezza.
Le Comunità Delle Dune
Nonostante il loro aspetto spoglio, le dune del Namib ospitano un ecosistema complesso in grado di vivere grazie all’umidità portata dalle frequenti nebbie. Queste sono causate dalla condensazione quando i freddi e umidi venti marini, influenzati soprattutto dalla corrente del Benguela dell’Atlantico meridionale, incontrano il caldo secco che sale dalle sabbie del deserto. Questo fenomeno occorre di notte e origina spesso nebbie mattutine che in genere si dissolvono con il caldo del pomeriggio. Sott’acqua la corrente del Benguela, ricca di azoto, favorisce la presenza di colonie di plancton che attirano numerosi pesci che, a loro volta, fanno da cibo per gli uccelli e i mammiferi marini della costa. In nessun altro luogo della terra la vita riesce ad affermarsi in condizioni tanto ostili: questa sorta di miracolo è possibile grazie soprattutto ai semi e alle particelle di piante depositati dal vento e all’umidità portata dalla nebbia. Nelle pianure ghiaiose vivono struzzi, zebre, orici (gemsbok), antilopi saltanti (springbok), manguste, scoiattoli di terra e altri animali come lo sciacallo, il caracal e la iena bruna. Se le piogge sono abbondanti i semi germogliano e la ghiaia arida si trasforma in un prato di erba alta anche un metro pullulante di animali. Nella sabbia vivono molte piccole creature e basta anche una breve passeggiata per riuscire a scorgere le tracce di questa comunità adattatasi così bene all’ambiente.
Di giorno le temperature in superficie possono raggiungere i 70ºC, ma nella parte sottostante i granelli di sabbia sono separati da ampi spazi nei quali l’aria circola liberamente e molti di questi piccoli animali trovano qui fresco rifugio. Quando poi arriva il freddo della notte, essi approfittano del fatto che la sabbia trattiene parte del calore assorbito di giorno per crearsi un caldo riparo. I luoghi migliori per osservare la vita nel deserto sono Sossusvlei e le dune del sud di Homeb, sul Kuiseb River.
Il mattino presto provate a cercare i segni di quanto è accaduto durante la notte: riuscirete a distinguere con facilità le tracce di scarafaggi, lucertole, serpenti, ragni e scorpioni. Nelle dune vivono un numero impressionante di coleotteri, ghiotti del materiale vegetale che trovano in quest’ambiente.
Sesriem Canyon
Molti anni fa il fiume Tsauchab, che sorge nelle montagne Naukluft e Zaris intagliò un canyon in questa zona apparentemente desolata. Il Sesriem Canyon in realtà ospita uccelli, animali e piante perché le sue ripide pareti impediscono l’evaporazione dell’acqua e proiettano fresche ombre sul canyon. Oggi il fiume Tsauchab scorre solo dopo abbondanti piogge. Pare che il nome “Sesriem” derivi dal fatto che i primi visitatori dell’area raccogliessero l’acqua dal fiume unendo sei cinghie per i buoi (“riems” in Afrikaans) per fare in modo che un secchio raggiungesse l’acqua dalla cima del canyon. La parte ovest di questo canyon profondo 30 metri diventa gradualmente più bassa e a un certo punto il fiume si espande e forma una valle lungo il suo corso per Sossusvlei.

Categoria     Sistemazione                            Trattamento
Standard     Desert View Glamping Camp     Pensione completa

11° giorno: Deserto del Namib / Deserto del Kalahari (290 km)
Un gradevole trasferimento tra bei passi montani ci conduce verso la regione del deserto del Kalahari. Sistemazione in uno dei Lodge della regione. Nel pomeriggio si effettua un safari per ammirare questo bellissimo e fragile eco-sistema. Cena e pernottamento.

Kalahari
Il deserto del Kalahari è una vasta distesa sabbiosa che si estende per circa 520.000 km², è situato sull’immenso altopiano che copre l’Africa australe e si trova ad una altezza media di 900 metri. Copre il 70% del territorio del Botswana e parti dello Zimbabwe, della Namibia e del Sudafrica ed è il quarto deserto al mondo per estensione. Il deserto del Kalahari si trova all’interno di un bacino che porta lo stesso nome e misura oltre due milioni e mezzo di chilometri quadrati arrivando a coprire ben nove paesi africani. Il nome Kalahari deriva dalla parola Kgalagadi della lingua Tswana e significa "la grande sete”. Il Kalahari è un deserto di sabbia rossa, in parte arido e in parte semi arido. Parti del Kalahari ricevono più di 250 mm di acqua piovana ogni anno, mentre la zona veramente arida si trova a sud-ovest, dove ogni anno piovono meno di 175 mm d'acqua, rendendo quest'area un deserto di tipo fossile. Le temperature estive variano dai 20 ai 40 °C, mentre in inverno il clima è secco e freddo, con una temperatura minima che può essere sotto lo zero. Le uniche riserve d'acqua di grandi dimensioni sono costituite dai pan, laghi salati effimeri che si riempiono durante la stagione delle piogge. Tra gli animali che vivono nella regione vi sono iene, leoni, suricati, antilopi e molte specie di rettili e uccelli. La vegetazione è molto variegata e comprende più di 400 specie di piante, ma consiste principalmente di graminacee e acacie. Il Kalahari ospita l'antico popolo nomade dei Boscimani, che si crede vivano in queste terre come cacciatori-raccoglitori da almeno ventimila anni. Vi sono numerosi giacimenti di carbone, rame e nichel e una delle più grandi miniere di diamanti del mondo.
San
I Boscimani o San come preferiscono farsi chiamare, sono gli abitanti più antichi dell’Africa Australe. Sembra accertato dalla scienza ufficiale che i San costituiscano uno dei più antichi rami dell'evoluzione dell'uomo moderno. I San vivevano perlopiù in gruppi nomadi composti di 25-35 persone. Ciascun gruppo si componeva di diverse famiglie. Questa etnia applicava un sistema di divisione delle terre in base al quale ogni gruppo aveva un suo territorio definito, che poteva misurare anche 1000 Kmq. Non vi era una gerarchia politica e non esistevano capi: le decisioni erano prese collettivamente dall’intero gruppo, all’interno del quale avevano diritto di parola tanto gli uomini quanto le donne. Ma non tutti i San vivevano solo di caccia e di raccolta. All’inizio del XIX secolo i San gestivano, infatti, una delle più vaste reti commerciali dell’era pre coloniale, estesa in tutto il Kalahari. L'arrivo delle popolazioni bantu, portò al declino di questo popolo che si aggravò ulteriormente con l’arrivo dei Boeri. Il conflitto con i bianchi è stato particolarmente cruento: i Boscimani erano accusati di attaccare indiscriminatamente il bestiame e di cacciare in zone che ora appartenevano ai coloni, di conseguenza furono perseguitati e addirittura cacciati dai coloni alla stregua di animali feroci. Oggi i San vivono principalmente in Botswana, nel deserto del Kalahari e in Namibia e sono considerati al livello più basso della scala sociale africana perché, non avendo più terra, hanno dovuto abbandonare il proprio stile di vita e di conseguenza la loro cultura. In Namibia vivono nella parte nord-orientale del paese e si suddividono in quattro gruppi: i Naro nella zona di Gobabis, gli !Xukwe e gli Hei//Kom nel Bushmanland occidentale, nel Kavango e nel Caprivi e gli Ju/hoansi (o !kung) nel Bushmanland orientale, numerosi soprattutto nella zona intorno alla città di Tsumkwe. In passato la grande flessibilità della loro società ha aiutato i San a sottrarsi alle conquiste e alle dominazioni di altri popoli, ma al tempo stesso ha impedito loro di organizzarsi per formare gruppi di pressione e quindi rivendicare e difendere i loro diritti.

Categoria     Sistemazione                               Trattamento
Standard     Kalahari Anib Lodge o similare     Pensione completa

12 - 13° giorno: Kalahari / Windhoek / Italia  250 km + volo
Sveglia di buon mattino. Prima colazione. Transferimento in aeroporto e rientro in Italia via scalo internazionale con pasti e pernottamento a bordo. Arrivo a destinazione il 14° giorno.
Categoria        Sistemazione    
Standard         Prima colazione
La Quota Comprende
Voli A/R Voli A/R
Veicolo overland 4x4; Veicolo overland 4x4;
10 pernottamenti in camera/tenda 10 pernottamenti in camera/tenda
N. 10 Colazioni N. 10 Colazioni
N. 8 cene N. 8 cene
N. 9 Pranzo N. 9 Pranzo
Ingresso ai Parchi Ingresso ai Parchi
Autista/guida in Italiano Autista/guida in Italiano
Set da viaggio Set da viaggio
Ass. Medico Bagaglio Ass. Medico Bagaglio
La Quota NON Comprende
  • spese di prenotazione (€ 90 per adulto, € 45 per bambino)
  • Pasti non menzionati, bevande, tasse aeroportuali (circa € 355/580) a seconda delle compagnie aeree utilizzate), mance, extra di carattere personale.
  • polizza Multi-rischi Allianz da calcolarsi sul prezzo finale del viaggio e quanto non espressamente menzionato (fino a € 3.000, premio € 77 p/persona; fino a € 4.500, premio € 120 p/persona; fino a € 6.000, premio € 160 p/persona).

Informazioni utili

I pernottamenti si intendono in camera e tenda come da programma; 
Le visite guidate ed escursioni si intendono dal 3° al 12° giorno come indicato nel programma dettagliato. 
Il 4x4 si intende da 8 posti per trasferimenti durante tour. 

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